Sofferenza e Speranza.


Durante la vita,di ogni essere umano, ciò che riveste l'importanza maggiore è il sapere,legato alla Conoscenza di tutto lo scibile umano. Certo,anche l'esperienza, riveste una parte importante,ma senza Conoscenza,l'esperienza del vissuto risulta tarpata e poco efficace. Meglio il sapere che il possedere,perché senza il sapere, il mero possesso di beni materiali,per molti,si rivela transitorio.Perché l'avere, può svanire in qualsiasi momento della vita,mentre ciò che il pensiero elabora e trattiene,forse,si protrae oltre la morte fisica individuale.

Una speranza è meglio di molte incertezze.



                             Eterea.

Eterea e luminosa essenza, simulacro,di ciò che, un tempo,

aveva umana forma e vita. Trepidante,hai varcato la soglia,

posta al confine dell'Infinito, e fluttui,nella dimensione, ove tutto è presente, ma niente è tangibile.

Solo il Pensiero, esiste,là

ove regna,l'Afflato Cosmico,

l'Armonia senza tempo.

                        Ario Leonardis.



                     Mamma,in tuo ricordo.

Fisso,è il ricordo,sin dalla mia fanciullezza,

del tuo,sorriso sereno e dei tuoi verdi occhi

che mi scrutavano,con materna tenerezza,

mentre,impacciato,mi dilettavo coi giochi.

Quand'io,mi inoltrai,nella gaia,giovinezza,

cominciarono,le divergenze ed i contrasti,

tra il tuo viver parco,e la mia irrequietezza,

nel voler viver,da borghese,a tutti i costi,

Quando sei giunta,in un' età avanzata,

ad essere invalida,e fissa nel tuo letto,

ti sono stato accanto e ti ho assistita,

per tre anni,con solerzia e filiale affetto.

Ora,che alfin,riposi,in un grande cimitero,

in compagnia di avi,che ti han preceduto,

sappi,che il mio dolore,è sempre,veritiero,

per te,mamma,che da tre anni,ho perduto.

                                           Ario Leonardis.



                                        Cimiteri.

Verdi e slanciati cipressi,costeggiano,

i lunghi viali,che conducono ai cimiteri,

ove,gli umani,in questa pace,riposano,

ormai scevri,da affanni,pene e pensieri.

Vasti campi,adorni di simboliche croci,

lunghe fila di fosse,nel tempo,scavate,

per ospitare,persone,ormai prive di voci,

che dal ferale,spirar,son state sgravate.

Ogni tomba,contiene il ricordo,di una vita,

un tempo esistita,nata ed alla fin spirata,

che riposa,sotto una coltre,di erba,fiorita,

e dal trascorrer,degli anni,non vien turbata.

                                            Ario Leonardis.



                 Tristi Camposanti.

Vago,tra tombe e loculi,disadorni,

privati,di quell'umana,gentile pietà,

che un fiore od un lume,trasformi,

quegli spazi,e gli ridia,giusta dignità.

Che,amara tristezza,emana,dai posti,

dove gli avi,riposan,ormai dimenticati,

tra,le fila di tombe,ove son deposti,

ignare,anche ai figli,da loro generati.

Come si può negare,il giusto onore,

che meritano i nostri congiunti dipartiti,

diamo a loro sepolture,il giusto valore,

in modo,che non si sentano,abbandonati.

                                         Ario Leonardis.



                         Angelo mio.
Angelo, del vasto e luminoso cielo,

 creatura di sogno,tu, che percorri strade, a me, ancora sconosciute,

volgi il tuo pensiero, verso il mondo, in cui vivo,e lascia aperto, uno spiraglio, nel tuo immenso ed etereo cuore, affinchè, nelle mie "buie notti di tempesta",possa trovarvi rifugio, e con la calma tranquillità, del tuo sorriso,impressa nei miei occhi,addormentarmi   sereno.

                                Ario Leonardis.



                                         Naufrago.

(Dedicata ai naufraghi dell'esistenza).

Occhi velati di nebbia,orfani di lacrime,

fissi,su un vacuo,immutevole,orizzonte,

occhi stremati,dal mirar ciò che deprime,

solo mare,arsura ed eterne onde,lente.

Il respiro,muta in affanno,onda,dopo onda,

il riverbero solare,prosciuga anche l'anima,

non posso contrastare,ciò che mi circonda,

la sete,inaridisce,pur il pensier,che ansima

La serale brezza,non allevia la mia pena,

si spegne l'emozione,data da un tramonto,

mi avvolge un vortice,che travolge e aliena

questa mia esistenza,giunta a compimento

                                               Ario Leonardis.



                                      Il Giudizio.

(Se Girolamo Savonarola vivesse oggi, direbbe...) 

Eppure,noi tutti,eravamo stati avvertiti,

sapevamo,da tempo,ciò che,ora,viviamo,

ma or più non serve,esser afflitti e pentiti,

perché,tutti avremo,ciò che ci meritiamo.

In questa Valle di Lacrime,saremo soli,

a rimembrare,tutti i nostri turpi peccati,

le angherie,i soprusi,le violenze ed i doli,

da noi commessi,da quando siamo nati.

Di tutti i misfatti,ci verrà chiesta ragione,

la nostra coscienza, sarà esaminata,

ogni pensiero ed ogni nostra emozione,

verrà svelata e sarà,equamente,giudicata.

                                          Ario Leonardis.



       In ricordo di Colomba De Nevi.

Un sospiro, un ultimo flebile gemito, e la tua anima, nonna,si è innalzata, lentamente,come un leggero, tenue refolo   di primaverile brezza,verso una dimensione pura, eterea,resa luminosa dal Divino Amore.

Hai chiuso gli occhi, al chiarore del solare astro,per riaprirli, rinnovati, nell'abbagliante,vivida, luce dell'Eterno.

Il tuo ricordo,vive in me,nonna,dentro al mio cuore,ed ogni giorno, nei miei pensieri.

                              Ario Leonardis.



          Dell'oggi e forse del domani.

Ormai, data l'ora, il tramonto, si è spento,

ed i suoi rutilanti colori, hanno terminato

di stemperarsi,tra l'azzurro del cielo

ed i flutti del mare, mentre il sole,

si è tuffato, dietro al promontorio

di Portofino.

E' scesa la sera, ma l'oscurità,non riesce più ad intristire i l mio cuore e la mia anima.

Di solito, il tempo, scorre in fretta,

ma in questo momento, sembra rallentarsi,

propagandosi, verso dimensioni e spazi

inconsueti.

Il mio cuore, pulsa ad un ritmo inusuale,

il battito, si altera, rallentandosi,quasi, volesse dare il tempo, al Tempo stesso.

Nel mio intimo, tra gli anfratti della mia mente,e    sotto la mia pelle, stà avvenendo una,rivoluzionaria, metamorfosi.

Mi sento, come un ciliegio, a Primavera,

che riscaldato, dai tiepidi raggi del sole,

riempie i suoi rami, di una bianca esplosione,di candidi petali.

Quanta dolcezza, c'è nella natura, e quanta    se ne può leggere nei miei occhi e dentro    al mio cuore.

E' difficile, per me, in questo momento,    riuscire a chetare, i miei sentimenti,in festa.

Nel mio Animo, c'è una frizzante esplosione,

di gioia, incontenibile, e talmente lucente,

da opacizzare, la luce, di una giornata estiva.

Il mio cuore, esulta, danzando, all'apogeo

dei miei Sogni.

Sono, talmente estasiato, che tutta questa,incontenibile gioia, mi appare, come una distesa   di abbagliante luce, là, ove cantano, gli Angeli.

                                       Ario Leonardis.



                                 Visione lunare.

Cerea, dalle limpide acque, sorgi, pallida ninfa,dai chiari,smeraldini,occhi,diafana forma,che, lentamente, emergi,e nel ceruleo lago,ti rispecchi.

Nel terso pallore lunare, verso la riva,

avanzi, silente,serenità, dal tuo viso

traspare,mentre nell'aere,aleggia,

un'armonia suadente.

Seriche e trasparenti gocce,

ricoprono il candore, della tua virginea

e giovanil figura, maestosa bellezza,

fonte, d'ogni umano amore, sublime apoteosi,di ciò che crea natura.

La siderale luce,permea, i tuoi capelli chiari,Selene, si riflette,nel tuo soave sguardo,dalle tue labbra,esalan,suoni cristallini e puri,racchiuso, è in te,  il  mistero, l'ancestral ricordo.

Con un sorriso, intriso, di femminil dolcezza,ti volgi, verso me, notturna messaggera,lieve, la tua movenza, come tiepida carezza,ti poni, accanto a me, in questa calda sera.

                                         Ario Leonardis.



          Circondati,sempre,di sorrisi.

Le parole, scivolano via tranquille,nella tenue luce   ambrata, del crepuscolo, lasciandosi dietro, luccichii    argentei di errabonde comete. La tonda luna, si pavoneggia    nel cielo, chiaro, specchio degli Angeli.

Un tenue, sciabordio dell'onda, sulla spiaggia,riporta la mia mente, a contemplare, la dolcezza    del tuo animo.
I miei sensi, in festa, si fondono,

danzando, tra i tuoi pensieri, fioriti.

Nel fluire, incessante, del tempo, teneramente,cullo il tuo cuore, al terso chiarore,di innumerevoli stelle.

                                      Ario Leonardis.



                                     Senectute.

Sfumati sono i giorni,nei quali per diletto,

cercavo,alacremente,di viver nella gioia,

e se qualcuno,allor,avesse a me predetto,

dei tristi tempi odierni,la mia paranoia,

io non avrei mai creduto,a questo fatto,

perché ero solare,e non conoscevo noia.

Ora mi specchio,e lì v'è un triste anziano,

quello,che i miei occhi,vedon,nel riflesso,

che scorgo,su quella lastra,messa in piano

che a me,mostra un'immagin,senza nesso.

Poss'io,esser,questo, trasformato, umano,

quando anni fa,ero zelante ed indefesso?

                                        Ario Leonardis.



                                      Vorrei.

Amo la tenera dolcezza, di un fiore che si schiude al mattino, ancora avvolto di notturna, fresca, brina, memore dell'alba che si appresta ad illuminarlo tutto. Vorrei, Tu fossi gioia,come refolo di primaveril brezza,che accarezza la pelle e da un senso di infinita pace misto ad una irrefrenabile voglia di vita. Vorrei, Tu fossi, cristallina, fresca e pura acqua di sorgente, ove immergere i miei sensi, intorpiditi, dal quotidiano esistere, affinchè si rigenerino, nella tua interiore bellezza.

                             Ario Leonardis.


                  L'umana tragedia.

Seduto innanzi a fondo,rosso Averno,

a disquisir dei mali,del moderno mondo,

con un' entità,gelida come il cupo Inverno,

ammantata di color,del nero più profondo.

Mentr'ella con suono greve,mi erudiva,

di quale fosse, sua triste incombenza,

l' animo mio,gelato,di colpo divveniva,

ad ascoltar,quella sua tetra confidenza.

Diss'ella a me,con fare rassegnato,

ingrato compito,mi venne un di imposto,

e devo io obbedir,al mio crudele Fato,

e spetta a tutti voi, pagarne l' alto costo.

Piegate il capo,figli,di questa terra amara,

Innanzi alla mia falce,eterna ed imparziale,

vostro destino è,ed anche vostra tara,

voi che di carne siete,ed anima immortale.

Fuggir da me vorreste,

lontano da triste sorte,

strappando nera veste,

scoprir che son la Morte.

                                      Ario Leonardis.



                                     Coda gonfia.

Nel giardino,di un villino,fiorito ed assolato,

sdraiata,mollemente,al tepore del sole,

sta una miciotta,color del miele ambrato,

posizionata,proprio in mezzo,a due aiuole.

Il suo musetto tenero,posto tra fili d'erba,

con le zampine morbide,un poco maculate

la coda che si gonfia,se qualcun disturba,

il suo sonnecchiare,in questo inizio estate.

Mai disturbare,una gatta,mentre riposa,

dovrebbe essere cosa certa e risaputa,

se non si vuol destar,la sua rabbia furiosa,

che difficilmente, può essere trattenuta.

                                        Ario Leonardis.



                                            Sogno...
A volte,i miei sogni più intimi,
cozzano,

sulla granitica roccia del quotidiano e si

frantumano, in miriadi, di evanescenti,

coriandoli argentati.

Ma, il cuore, no!Continua a trasmettere,

il ritmo della vita, battito dopo battito,

flusso dopo flusso, emozione dopo emozione.

Ho smarrito la via, che conduce, alla tua Anima,e, tenacemente, la stò, fiducioso, ricercando.

Non ci sono "briciole di pane" a segnalarmi

il cammino, ma una salda speranza, manovra i    fili, di questo "poliedrico burattino",che alberga nel mio animo.

Non è sufficente, il chiarore delle stelle,

tenui fanali, sospesi nel buio della notte,

ad illuminare i miei passi, sullo stretto

ed impervio sentiero, che conduce, verso

il sottile confine, tra ciò che è,e ciò che, vorrei fosse.

Aspetterò, con gioia, la luce dell'alba,

e con, piedi umidi, di mattutina rugiada,

percorrerò la via, che conduce, alla ricerca del tuo cuore.

                                         Ario Leonardis.         



                        Saluti a te.

Saluti a te, che osservi le stelle,

E vorresti andar molto lontano,

ma bloccato da rigide bretelle,

Il tuo peregrinar si mostra vano.

Saluti a te,che contempli l' alba,

ed estasiato e rapito, ti soffermi,

dimenticando quanto sia scialba,

la vita umana,quando si è infermi.

Saluti a te,che ti immergi nel giorno,

e lasci che il chiaror ti sazi gli occhi,

fiorita è la natura, tutt' attorno,

che sembra scaturir,da molti specchi.

Saluti a te,che ammiri il tramonto,

permeato di vivido rosso dalla sera,

sola speranza,di cui tenere conto,

per un nuovo giorno che si avvera.

                              Ario Leonardis.



                      Albero senza radici.

Albero senza radici,dagli sparuti,secchi rami,orfano di verdeggiante chioma,
 
dal rugoso tronco, marcescente e privo di linfa vitale.

Albero senza attrattiva,ove gli uccelli disdegnano di costruirsi il nido, per non mostrare agli innocenti occhi, della nascente prole,la squallida disarmonia   dei rami osceni.

Albero senza futuro, destinato a rifugio di creature abbiette,disgustosi insetti che rifuggono dalla luce,nutrendosi di materia    marcescente e di ormai secche,linfe vitali.

                                        Ario Leonardis.



             Lettera… Ad un' amica.

Non cercare il Paradiso Perduto, entro i limiti fisici del mondo reale,non sperare di trovare il tuo Angelo, tra la materialità del quotidiano esistere,Non litroverai...Cercali, invece, dentro di te,poniti in ascolto della Voce,nel silenzio della tua Anima.Lasciati permeare da ogni cosa che ti circonda,ogni immagine,ogni suono,ogni pensiero,permetti che si trasformino in musica,dentro di te.

Nel Creato, tutto è frequenza,oscillazione e movimento,niente è statico,non esiste il Nulla,ma la continua trasformazione della materia.Penetra l'essenza delle Cose,e mutale in emozioni,lascia che la tua anima,fluttui nella tranquilla pace interiore,che può darti la comprensione e l'amore per tutto ciò che è,e sarà creato.

Poniti in contatto con la tua essenza interiore,e liberala,dai pregiudizzi   dall'ansia del dover apparire,in un dato modo,agli occhi del mondo,dai conflitti con lo specchio e dalle illusioni.

Scoprirai, che la sofferenza, l'incomprensione e la solitudine,non sono realtà della tua esistenza, ma eteree sensazioni, generate   dalle tue paure   i nconscie.

Riscoprirai, la tua forza interiore e vedrai il mondo con occhi diversi,riuscirai a comprendere, con uno suardo, l'anima di chi ti passa accanto,e saprai cogliere l'interiorità, di tutto ciò che ha Vita.

Ti rapporterai con il Tutto, in modo consapevole, perchè avrai capito   che ogni Essere, ogni Cosa, ogni Pensiero è parte di ciò,ed è,anche parte di te.

Siamo tutti anelli della stessa catena, generiamo cause ed effetti,e dobbiamo assumerci la responsabilità delle nostre azioni,con consapevolezza e senso di appartenenza comunitario.

Questa è l'unica Libertà, che è concessa a tutto ciò che ha Vita.Noi siamo causa od effetto, della nostra felicità o della nostra tristezza,trasforma la tua musica interiore, in poesia, lasciala scorrere,come un cristallino ruscello di montagna, verso l'anima di chi la recepisce.

Diventa un guerriero, dal limpido sorriso, con le braccia tese verso gli altri,senza una rude corazza,che ti isoli e ti protegga da ciò che ti è all'esterno.

La tua forza sia la comprensione delle umane debolezze, la tua arma sia il tuo    penetrante sorriso e il tuo scudo sia la Conoscenza e il senso di equità.

Sarai un invitto guerriero dell'Anima, perchè l'Amore vince sempre su tutto,    l'Amore, è il Tutto, e non solo una parte di esso. l'Amore è la Vita stessa,e senza Amore, non può esserci Vita.

                                  Ario Leonardis.



                  Lettera ad una madre.

Schegge di vetro, ti straziano il   cuore,  mentre nell'intimo dei tuoi pensieri,i perchè si allineano all'infinito.Nella tua mente, vortica un turbinio   di emozioni,immagini velate da ragnatele di tristezza. I dubbi, i rimorsi,la dolcezza svanita, ti lacerano l'animo, con artigli guizzanti, come vivida   fiamma. Cerchi un momento di pace, un attimo di silenzio, un luogo virtual e e tranquillo,dove poter immergere i tuoi, imbizzarriti, pensieri, in un verde,fiorito, mare d'erba. Dopo ogni tempesta,l'onda ritorna placida,e danza lieve,cullandosi serena,tra le altre onde del mare. Abbi fede...Tornerà il sole,e la brezza marina ti carezzerà i capelli,ed il sorriso, sboccerà,nuovamente, radioso, sul tuo volto. Porterai, dentro al cuore, ciò che prima   era, parte di te, nel grembo. E lì, non lo perderai,sarà solo tuo, parte viva   ed inscindibile della tua esistenza, dei tuoi pensieri, del tuo Amore.

La metamorfosi delle sue cellule, si è sublimata, tramite il tuo Amore materno,e vive, continua a vivere, in simbiosi con te. Tu sei i suoi occhi, il suo cuore,la sua voglia di vivere...Tu sei madre, per l'Eternità... Dei brevi momenti,che ci sono concessi.

                                 Ario Leonardis.



                        Spicchi di poesia.

Io che sento il tuo respiro,farsi lieve nel tramonto,mentre ascende dolcemente,tra le ombre della sera,verso nuvole perlate,ove il tempo scorre lento,ed il pensar,alfin,muta in preghiera.


Avanza la Morte ,come ombra silente,

Spegne il respiro,placa la mente,

Sbianca le membra,scioglie gli affanni,

recide il terreno, ciclo degli anni.


Vita che ti formi,da cellule danzanti,

al caldo battito di un cuore pulsante,

sarai alfin,come per tutti quanti,

eterno divvenir,sempre presente.


Arduo il cammin che mena,al poetar perfetto,

la penna si smarrisce,sfiorando l'alte cime,

vaga lontan la mente,e par trovar diletto,

ove limpida splende,la Luce del Sublime.


Come una barca scossa,

dal turbolento mare,

l'anima mia commossa,

pace non sa trovare.

                                    Ario Leonardis.



                        Eterea essenza.

Eterea e luminosa essenza,simulacro,di ciò che, un tempo,aveva umana forma e vita. Trepidante, hai varcato la soglia,posta al confine dell'infinito, ed ora , fluttui,nella dimensione, ove tutto è presente, ma niente è tangibile.

Solo il pensiero, esiste,là ove regna,L'afflato cosmico,l'armonia senza tempo.

                                Ario Leonardis. 



                                     Eros.

(Dedicata a chi non conosce la passione).

Chiudiamoci,insieme,abbracciati,a conchiglia,con le tue gambe sollevate che stringono i miei fianchi,uniti teneramente,ma con decisa fermezza. Come il bivalve,racchiude il tenero mollusco, per proteggerlo,anche noi fondiamo i nostri due corpi e le nostre due anime,per creare un solo essere,enfatico e sublimato.

                          Ario Leonardis.



              Il gallo e la gallina.

Nel fiorito prato,razzola,una gallina,

con neonata prole,attorno a sé,vicina,

di irrequieti pulcini,gialli,una decina,

inconsapevoli,del pericol,che s'avvicina.

Mentre il gallo,nel pollaio,sonnecchiava,

sognando,una bella gallinella,che covava,

incurante,della sua prole,che ivi, pigolava,

in balia,dei rischi,in cui essa,si trovava.

Lui,che protegger deve,da faina e gatto,

quei teneri batuffoli,così esposti al ratto,

da quei predatori,che la natura ha fatto,

di indole ferina e truce,in modo sì coatto.

                                      Ario Leonardis.



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